Vincenzo Barba: “cos’è primario e cos’è secondario?”
Sono sincero, odio la procrastinazione.
Ricordo che una delle prime cose che ho imparato, quando ero un giovanotto nel settore delle vendite, che esiste un solo momento primario. È quello che trascorriamo in presenza di un potenziale cliente. Il tempo trascorso mentre ci si reca da un potenziale cliente, per quanto essenziale, è tempo secondario.
Ci sono troppi venditori che dedicano più tempo a percorrere la strada che li porta dal cliente che con il cliente stesso.
Il loro reddito parla chiaro. Ecco perché nelle vendite, prima di attraversare la città, impara ad attraversare la strada. Il concetto di cose primarie e secondarie ha un’altra applicazione e sostiene che non si deve dedicare tempo secondario a cause primarie. È facile confondere i valori. Ad esempio un genitore che passa tre ore al giorno a guardare la TV e solo 10 minuti a giocare con i figli.
Un manager che passa la maggior parte della giornata a compilare relazioni e che dedica poco tempo a spronare, motivare i propri collaboratori. Un venditore che, al posto di dedicare il suo tempo a contattare potenziali clienti, si dedica a cose futili e di poco conto.
Queste sono persone che hanno perso il senso di che cosa sia importante e di cosa non lo sia.
Questo stesso concetto si applica anche al denaro: non spendete soldi primari in cose secondarie e, di contro, non spendere i soldi secondari in cose primarie.
L’impiego migliore del tempo e del denaro lo si ottiene mettendoci il valore massimo. Lo si definisce investimento oculato per tenere il massimo dei risultati. Ogni volta che ci rendiamo conto che stiamo facendo cose secondarie, bisognerebbe chiedersi cos’è primario in questo preciso momento che può farmi ottenere risultati.